Articolo scritto da Luca Bertoni per la rivista AGI ENERGIA (11 dicembre 2013)….link
Il settore pubblico, secondo il recente “Energy effiency report”, presentato lo scorso 4 dicembre a Milano, è responsabile dell’8% dei consumi energetici nazionali, con un potenziale di miglioramento che lo stesso rapporto quantifica in 390 mln € all’anno da oggi al 2020.
Non va dimenticato che sia la prima Direttiva Europea (2006/32) che la seconda (2012/27) in tema di efficienza energetica precisano che “Gli Stati membri assicurano che il settore pubblico svolga un ruolo esemplare nel contesto della presente direttiva”.
IL D.Lgs. 115/2008, che ha attuato la direttiva 2006/32, dispone una serie di obblighi in capo alle Amministrazioni Locali, precisando che “la responsabilità’ amministrativa, gestionale ed esecutiva dell’adozione degli obblighi di miglioramento dell’efficienza energetica nel settore pubblico sono assegnati all’amministrazione pubblica proprietaria o utilizzatrice del bene o servizio di cui ai medesimi articoli, nella persona del responsabile del procedimento connesso all’attuazione degli obblighi ivi previsti”.
L’obbligo più importante, tra quelli assegnati agli enti pubblici, è relativo alla riqualificazione energetica degli edifici mediante “il ricorso, anche in presenza di esternalizzazione di competenze, agli strumenti finanziari per il risparmio energetico per la realizzazione degli interventi di riqualificazione, compresi i contratti di rendimento energetico, che prevedono una riduzione dei consumi di energia misurabile e predeterminata”: l’allegato 2 precisa che il contratto deve prevedere per la prima stipula “la riduzione dell’indice di energia primaria per la climatizzazione invernale di almeno il 10 per cento rispetto al corrispondente indice riportato sull’attestato di certificazione, nei tempi concordati tra le parti e comunque non oltre il primo anno di vigenza contrattuale, attraverso la realizzazione degli interventi strutturali di riqualificazione energetica degli impianti o dell’involucro edilizio indicati nell’attestato di cui sopra e finalizzati al miglioramento del processo di trasformazione e di utilizzo dell’energia”.
E’ chiaro, a questo punto, la strategica importanza di poter disporre di diagnosi energetiche corrette e tempestive, con il fine di individuare nei contratti di rendimento energetico gli interventi di riqualificazione energetica in termini di priorità, partendo da quelli più “convenienti” (maggiori risparmi di energia primaria a parità di costi).
A volte (ad esempio i bandi CONSIP) è previsto che le diagnosi vengano eseguite dal fornitore del servizio, successivamente alla stipula del contratto.
ASSOEGE ha formulato, nel corso della proprio intervento durante la presentazione dell’energy efficiency report due diverse proposte:
1) i fornitori di servizi energetici si impegnino ad affidare ad un soggetto terzo e qualificato la diagnosi energetica, redatta in conformità alle norme UNI TR 11428 ed alla norma UNI CEI EN 16247:2009: ASSOEGE in tal senso, associando solo esperti in gestione certificati da parti terzi accreditate da ACCREDIA, potrebbe essere un valido interlocutore;
2) gli enti locali svolgano in autonomia le diagnosi ed i fornitori di servizi energetici provvedano, nell’ambito del contratto, al rimborso degli oneri relativi, valutati ai sensi del DM 28 dicembre 2012: se i costi ed i rimborsi dovessero avvenire nel medesimo anno finanziario non avrebbero alcun impatto sul patto di stabilità.
Abbiamo ricordato, in inizio di articolo, che l’energy efficency report valuta in oltre 2 miliardi di euro gli investimenti che saranno necessari nei prossimi anni per riqualificare gli edifici pubblici: una grande opera pubblica!
ASSOEGE formula un’innovativa proposta in merito: applicare a questi interventi il credito d’imposta riconosciuto ai realizzatori delle grandi opere pubbliche (recentemente è stato applicato alla realizzazione della autostrada E 45 Orte-Ravenna): questo permetterebbe di avere a disposizione importanti somme per riqualificare in maniera esemplare gli edifici pubblici.